Quando si parla di micromosaico ci si riferisce a un’antica forma d’arte che ha radici nella storia italiana soprattutto per quanto riguarda l’epoca rinascimentale e romana. Parliamo nello specifico di una tecnica raffinata che ha a che fare con il fatto di incastonare smalti, pietre preziose e pezzi di vetri colorati, per creare delle opere d’arte sulla superficie, e si caratterizzano per essere intricate.
Questa forma d’arte nella modernità ha trovato una sua possibilità di espressione nel bagno, visto che ormai sono anche gli esperti consigliare queste applicazioni innovative, che ha la peculiarità di combinare la funzionalità contemporanea con le antiche tradizioni artistiche, trasformando il bagno in uno spazio abbastanza lussuoso. Infatti uno dei vantaggi di questa soluzione ha a che fare con l’estetica, nel senso che ha il potere di aggiungere raffinatezza eleganza e quel bagno, tenendo presente che, le opere d’arte che vengono realizzate grazie a queste tecniche, in genere sono caratterizzate da colori vivaci e dettagli elaborati: queste sono le due cose a creare un’atmosfera accattivante e lussuosa. Inoltre chi opterà per questa soluzione avrà la possibilità di avere una personalizzazione completa del bagno con disegni su misura, grazie a tutta una serie di colori, stile e motivi, in modo da adattare Il design allo stile dell’ambiente circostante, e anche alle proprie preferenze aspettative. I materiali usati nel micro mosaico come pietre preziose e vetro sono famosi per il fatto di essere molto duraturi e resistenti all’usura: ed ecco perché si avrà la sicurezza che le opere d’arte sopravviveranno nel tempo, mantenendo l’integrità strutturale e bellezza anche in un ambiente particolare come il bagno, che come sappiamo è soggetto ai cambi di temperatura dell’umidità. Da non sottovalutare nemmeno un altro aspetto cioè che a differenza di quello che si potrebbe pensare in apparenza si tratta di un qualcosa che è molto facile da mantenere e da pulire, visto che la superficie risulta essere non porosa e liscia: ed ecco perché si ridurrà l’accumulo di sporco e di muffa, mentre grazie a una pulizia regolare con detergenti delicati si potrà preservare la sua lucentezza nel tempo. Altri vantaggi legati a questa soluzione Un altro vantaggio legato all’installazione di queste opere d’arte è legato all’aumento del valore estetico e commerciale di quel bagno, e anche dell’intera casa, nel senso che parliamo di una forma d’arte, che in maniera fisiologica riuscirà a conferire un carattere distintivo a quell’ambiente, rendendolo più desiderabile per potenziare ospiti o acquirenti. Spesso chi non è esperto nel settore si chiede qual è la differenza col mosaico tradizionale: c’è da dire che innanzitutto condividono la stessa tecnica legata all’ incastonatura di piccoli pezzi sulla superficie. Invece nel micromosaico vengono usate tessere molto più piccole rispetto a quello tradizionale, in modo da avere una maggiore precisione nei dettagli, nonché la possibilità di creare immagini più intricate e complesse. Inoltre vengono usati materiali più preziosi rispetto al modello classico come per esempio per le preziose smalto e oro, mentre nel mosaico tradizionale di solito si impiegano materiali più comuni come ceramica. vetro e pietra.
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Curioità sui mosaici:
Origine del termine
Non è facile stabilire con precisione l’origine del termine “mosaico”: l’uomo ha da sempre manifestato una naturale inclinazione a decorare suppellettili o architetture, utilizzando sia pigmenti sia pietruzze già colorate dalla natura stessa.
Lo stesso termine mosaico è di origine incerta: alcuni lo fanno derivare dal greco μουσαικόν (musaikòn), “opera paziente degna delle Muse“; in latino veniva chiamato opus musivum, cioè “opera delle Muse” oppure “rivestimento applicato alle grotte dedicate alle Muse stesse”. Il richiamo alle Muse è dovuto all’usanza degli antichi romani di costruire, nei giardini delle ville, grotte e anfratti dedicati alle Ninfe (ninpheum) o Muse (musaeum), decorandone le pareti con sassi e conchiglie. Quindi musaeum o musivum indica la grotta e opus musaeum o opus musivum indica il tipo di decorazione murale. In seguito si affermò l’uso dell’aggettivo musaicus ad indicare l’opera musiva.
Potrebbe derivare anche dall’arabo muzauwaq, che significa “decorazione”. C’è chi, invece, vi ha visto la radice di un vocabolo semita, soprattutto quando la parola viene usata come aggettivo, che potrebbe legarsi al termine “Mosè“, quindi “pertinente a Mosè”.
Sono state indicate anche altre locuzioni, quali musium che significa esprimere qualcosa con diversi colori, oppure museos nel senso di elegante. Le ipotesi però sono molte e nessuna sembra avere titoli sufficienti per prevalere sulle altre.
Le tessere erano chiamate in greco ἀβακίσκοι (abakìskoi), quadrelli, da ἄβαξ (àbax), (tavoletta), mentre in latino abaculi o tesserae, tessellae.
Storia del mosaico
Il mosaico nasce prima di tutto con intenti pratici più che estetici: argilla smaltata o ciottoli venivano impiegati per ricoprire e proteggere i muri o i pavimenti in terra battuta.
Risalgono al 3000 a.C. le prime decorazioni a coni di argilla dalla base smaltata di diversi colori, impiegate dai Sumeri per proteggere la muratura in mattoni crudi.
Nel II millennio a.C., in area minoico-micenea, si iniziò ad usare, in alternativa all’uso dei tappeti, una pavimentazione a ciottoli che dava maggiore resistenza al calpestio e rendeva il pavimento stesso impermeabile, il che si ritrova anche in Grecia nel V secolo a.C.
A partire dal IV secolo a.C., vengono utilizzati cubetti di marmo, onice e pietre varie, che hanno maggiore precisione dei ciottoli, fino ad arrivare, nel III secolo a.C., all’introduzione di tessere tagliate.
Le prime testimonianze di un mosaico a tessere a Roma si datano attorno alla fine del III secolo a.C., per impermeabilizzare il pavimento di terra battuta. Successivamente, con l’espansione in Grecia e in Egitto, si svilupperà un interesse per la ricerca estetica e la raffinatezza delle composizioni.
Tecniche
Si possono adottare molti tipi di materiali sui mosaici, che permettono effetti diversi ed hanno ciascuno i propri vantaggi.
- i ciottoli
- la pasta di vetro: effetto di trasparenza
- i quadrati d’arenaria: taglio facile e resistenti al freddo
- la ceramica smaltata: grande gamma di colori, ma di difficile conservazione
- il marmo: numerosi colori, grande resistenza, ma molto pesante
- l’oro e l’argento: si inserisce uno strato d’oro o di argento in una tessera di vetro; lo strato è protetto e si ha un effetto di luminosità
- il vetro soffiato: effetto di trasparenza più sfocato (Wikipedia)